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Autore: Tecnomanie

La cosa più importante che devi fare con il tuo smartphone: il backup

Prevenire è meglio che curare, dice il proverbio ma lo diciamo anche noi di Tecnomanie. Non essere mai troppo ottimista perché un giorno il tuo smartphone potrebbe da un momento all’altro dirti addio. Lo può fare di sua spontanea volontà o puoi aiutarlo tu, facendolo cadere dal terzo piano o in acqua.

Cosa succede se si rompe e non si riesce a farlo resuscitare? Se non si ha una copia di backup di tutti i dati che conteneva, sono andati persi definitivamente. Cosa vuol dire copia di backup? Vuol dire una copia di sicurezza di un insieme di dati digitali chiamata anche di riserva.

Come si fa una copia di backup di un Android?

La copia di backup di tutti i dati può essere fatta in due modisu memorie fisiche (hard disk, SD card, chiavetta USB) o sul Cloud. Nel primo caso se avete uno smartphone Android è sufficiente collegare lo smartphone al proprio computer con il cavo USB e seguire semplicemente le istruzioni di Windows. Prima vi chiederà di riconoscere il dispositivo come una memoria esterna, dopodiché se volete iniziare il trasferimento dei file. Se lo collegate ad un Mac invece dovete utilizzare il programma gratuito Android File Transfer: questo programma vi permette di vedere e trasferire tutti i file presenti nello smartphone tramite semplice trascinamento.

Oltre alla copia fisica, esiste un modo molto semplice ed automatico per mettersi l’anima in pace e a voi, se gli date il permesso, ci penserà Google. Se non avete un account Google vi invitiamo a farlo. Google fornisce un sacco di servizi gratuiti tra cui l’importantissimo Google Drive dallo spazio infinito fino al 1 Giugno 2021. A partire da questa data ogni utente avrà a disposizione 15 GB per conservare i suoi dati multimediali. Se non fossero abbastanza con 1,99 euro al mese, è possibile alzare la soglia fino a 100GB, con 2,99 euro si raggiungono i 200 GB.

Per attivare Google Drive i passaggi sono tre: andate nelle impostazioni del vostro smartphone, cliccate su Account e successivamente su Sincronizzazione account. Gli interruttori dei vari dati devono essere accesi. Poi, per la sincronizzazione automatica delle impostazioni del telefono, andate su Impostazioni, cliccate su Avanzate e poi su Backup. Infine, per salvare tutte le foto e video, andate su Google Foto (se non l’avete scaricatelo fatelo) e una volta entrati nell’app vi chiederà se volete fare il backup. Rispondendo sì, lo smartphone inizierà a trasferire tutte le foto e i video nel vostro Cloud Google personale. Potete dormire sonni tranquilli.

Come si fa una copia di backup di un iPhone?

Se invece avete un iPhone, per avere una copia fisica dei file, collegate il vostro iPhone tramite cavo USB o USB-C al vostro computer Windows o Apple; aprite iTunes, fate clic su riepilogo e poi su “Esegui backup adesso”. iTunes non è più quel software conosciuto solo per l’ascolto di musica e la gestione della libreria. Con iTunes oggi è possibile fare di tutto tra cui acquistare audiolibri e film.

Per creare una copia dei dati sulla nuvola di Apple dovete attivare iCloud, un servizio che consente di archiviare online dati di ogni genere, comprese foto e video, e di sincronizzarli su tutti i device associati al medesimo ID Apple. Accedi alle Impostazioni cliccando sull’ingranaggio presente nella homa e clicca sul tuo nome. Nella nuova schermata vai su iCloud e accendi l’interruttore per attivare il backup automatico. Da quel momento in poi ogni volta che il tuo iPhone sarà collegato ad una rete wi-fi verrà salvata una copia dei file del tuo iPhone su iCloud.

L’unica nota negativa è che questo spazio è di soli 5 GB. Finiscono presto! Puoi estendere la memoria a 50 GB per 0,99 euro al mese, a 200 GB per 2,99 euro al mese e a 2 TB per 9,99 euro.

Dali, tecnico di Tecnomanie (negozio di Castegomberto) ci consiglia come mettere in sicurezza i dati del nostro smartphone

I consigli di Tecnomanie sul backup

Innanzitutto vi invitiamo a utilizzare entrambi i metodi. Non fidatevi troppo delle memorie fisiche e fidatevi di più del Cloud. Per quanto riguarda i servizi di Cloud, Tecnomanie consiglia di acquistare un numero di GB superiore a quello del vostro smartphone. Per esempio, se avete un telefono da 128 GB acquistate un Cloud dai 128 GB in su. Infine, scrivete nel vostro calendario per ricordarvi di svolgere l’operazione di backup una volta a settimana. Questa diventerà una delle migliori abitudini che potrete prendere e in un giorno che promette drammi, ringrazierete Tecnomanie.

Smartphone caduto in acqua? I consigli di Tecnomanie

Il cellulare è la nostra terza mano, il nostro fidato amico, sempre disponibile ad aiutarci in
ogni istante per qualsiasi esigenza. Lo portiamo sempre con noi, quindi può capitare che
succeda l’impensabile, come una sua caduta in acqua. Può succedere al mare o in piscina
ma anche in bagno, cadendo nel lavandino o nel water. Può cadere in una pozzanghera
mentre stiamo correndo tentando di battere il nostro record personale. Possiamo
dimenticarlo all’interno della tasca del pantalone e fargli fare un giro di centrifuga nella
lavatrice. In quest’ultimo caso puoi dirgli addio, negli altri invece è possibile recuperarlo.

Quando succede, la prima cosa che si pensa è di aver perso tutto per sempre. Foto, contatti, video, conversazioni. In effetti la caduta in acqua è la seconda causa di morte dello smartphone più diffusa dopo la rottura dello schermo. Per questo motivo i produttori di cellulari negli ultimi anni hanno rilasciato versioni impermeabili dei propri dispositivi.

Come fai a sapere se il tuo smartphone è resistente all’acqua?

Cerca su Google il tuo modello seguito da IP. Il codice IP identifica il grado di protezione che offre lo smartphone, sulla base di uno standard internazionale (IEC 60529) stabilito dalla Commissione elettrotecnica internazionale. Per esempio il Samsung Galaxy S9 è IP68 mentre iPhone X è IP67. Cosa vuol dire? Nel codice di tipo IPXY, l a X sta per resistenza alla polvere, l a Y invece all’acqua.

Vediamo la classificazione Y della resistenza all’acqua:
0 o X: non protetto
1: gocce di acqua
2: gocce di acqua inclinato di 15 gradi
3: acqua nebulizzata
4: spruzzi di acqua
5: getti di acqua
6: getti d’acqua a più alta pressione
7: immersioni da 15 centimetri a un metro
8: immersioni oltre il metro.

Che sia più o meno impermeabile, i n caso di caduta in acqua, siamo abituati a cercare la
soluzione su Google. In vari siti si legge di tutto e di più, i cosiddetti “rimedi della nonna”,
alcuni ci fanno venire davvero l a pelle d’oca.

Cose che non devi fare se è caduto in acqua

Se lo smartphone è caduto in acqua innanzitutto tra le cose da non fare ci sono:

● Se è spento, non accenderlo. Potresti mandare in cortocircuito dei componenti o
potresti surriscaldarli.
● Per lo stesso motivo, non collegarlo alla presa di corrente.
● Non premere nessun tasto e nemmeno il touchscreen. Potresti aiutare l ’acqua a
raggiungere alcune parti critiche del telefono.
● Non scuoterlo o non soffiare all’interno dei connettori, potresti aiutare l’acqua a
raggiungere parti critiche del telefono.
● Per lo stesso motivo non utilizzare il phon, nemmeno con l’aria fredda.
● Non cercare di scaldare il telefono.  nel microonde, né all’interno della propria auto
sotto il sole. Oltre a creare del dannoso vapore acqueo, il calore eccessivo può
danneggiare il telefono.
● Non cercare di togliere la batteria, la sim e la memory card, nell’operazione potresti
scuotere il cellulare incrementando i danni.
● Non immergerlo nell’acido isopropilico, potrebbe rovinare alcuni componenti.
● Non cercare di aspirare l’acqua con un aspirapolvere, nemmeno al minimo della
potenza.
● Non immergerlo nel riso crudo. La leggenda metropolitana che lo elegge come
rimedio per assorbire l’acqua è stata sbugiardata da una ricerca scientifica. I due-tre
giorni richiesti per questa procedura sono preziosissimi, non sprecarli in questo
modo.

Cosa devi fare se è caduto in acqua

Cose, invece, da fare:
● Con un panno assorbente (evitare la carta) tamponare delicatamente l’acqua visibile;
● Metterlo in posizione verticale all’aria aperta;
● Portarlo da Tecnomanie il prima possibile, massimo entro 48 ore. Grazie all’esperienza e a strumenti dedicati, possiamo risolvere il problema.

Come si può notare chiaramente, le soluzioni casalinghe sono tutte sconsigliate. Affidatevi solamente ai professionisti.

Per prevenire tutto questo, consigliamo di procurarsi una cover o una custodia impermeabile e soprattutto di effettuare sempre i l backup dei dati. Se i danni dell’acqua infatti dovessero essere irrecuperabili, e non hai creato una copia di sicurezza di tutti i dati, allora sono andati persi.

Se ti è caduto in acqua, chiedici assistenza direttamente cliccando qui.

Federico, tecnico di Tecnomanie

Come calibrare la batteria dello smartphone

Nonostante la tecnologia faccia passi da gigante di anno in anno c’è un componente dei nostri dispositivi che purtroppo non tiene il passo. Stiamo parlando della batteria del nostro smartphone. La batteria agli ioni di litio installata nella maggior parte dei dispositivi odierni offre molti vantaggi: sono efficienti, garantiscono una lunga autonomia e supportano i carichi consistenti che derivano dalle attività di decine di app installate.

La batteria è il tallone d’achille dei nostri smartphone e prima o poi darà problemi. Non vi è mai capitato che si spegne da solo? Oppure che l’indicatore passa da una percentuale di carica ad un’altra in un modo anormale? Vi accorgete che impiega più tempo per concludere la carica completa o si scarica più velocemente? Ognuno di questi segnali vogliono dire che la batteria ha bisogno di essere calibrata.

Cosa vuol dire calibrare la batteria?

Per calibrazione s’intende quell’operazione che permette di resettare la gestione della batteria. Questo processo eliminerà (se ce ne sono) problemi di carica o indicazioni errate sulla percentuale di autonomia residua. Il piacere che deriva da questa operazione è che non serve rivolgersi ad un centro specializzato ma si può benissimo fare a casa propria in totale autonomia.

Come calibrare la batteria dell’iPhone

Apple consiglia di calibrare la batteria dei propri melafonini una volta al mese per mantenerne l’efficienza. Per calibrare la batteria dell’iPhone si deve innanzitutto scaricarlo completamente e per farlo velocemente ci vuole poco: è sufficiente mettere la luminosità dello schermo al massimo, ascoltare musica, giocare, accendere il flash, scorrere la galleria di Instagram… e la batteria inevitabilmente crollerà.

Una volta scarico va lasciato spento almeno un paio d’ore. Dopodiché lo si deve mettere in carica senza utilizzarlo. Una volta raggiunto il 100% va lasciato in carica altre due ore. L’operazione fondamentale, arrivati a questo punto, è l’hard reset che si effettua premendo contemporaneamente i tasti “home” e “accensione” e tenerli premuti finché non compare il logo Apple.

Per i modelli di iPhone X in su, la stessa operazione si esegue premendo prima il tasto volume “su” e poi “giù” e infine tenendo premuto il pulsante di accensione fino al riavvio. L’operazione va ripetuta finché l’iPhone si spegne dopo aver raggiunto l’1% di carica.

Come calibrare la batteria di un Android

Come per l’iPhone, si deve portare il cellulare fino al completo spegnimento e si deve provare a riaccenderlo e a farlo spegnere diverse volte, finché non si riaccendere più. Questo perché la batteria deve essere completamente scarica. A questo punto va messo in carica e, una volta arrivato a 100%, va lasciato in carica altre una o due ore al massimo mantenendolo spento. Successivamente si stacca il caricabatterie e lo si rimette per 10 minuti. Al termine di quest’ultima carica va acceso con il caricabatterie inserito finché non è totalmente riavviato.

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